Castello di Valenzano
La storia del Castello sito ufficiale del castello
Il Castello di Valenzano si trova a soli 30 minuti dall'uscita Arezzo dell'A1 e ad un'ora d'auto da Firenze, Siena, Cortona, Perugia e il Chianti, ed è alle porte del parco delle foreste Casentinesi in una bellissima valle piena di castelli, monasteri e pieve romaniche ad una altitudine di circa 500 m s.l.m.
Dalle origini millenarie (il primo nucleo sorse come torre di vedetta nel tardo periodo della dominazione Longobarda, tra la fine del IX e l'inizio del X secolo), il castello ospita oggi un elegante Ristorante e un’accogliente Residenza d’Epoca. Dopo aver assaporato le delizie del nostro Ristorante e goduto della bellezza del castello, potrete soggiornare nelle sue stanze dal fascino antico, immersi in un luogo fiabesco, dove potrete vivere un’atmosfera di un tempo passato e rilassarvi nel suo grande parco alberato, godendovi il silenzio e lo splendido panorama dei monti del Pratomagno.
Situato in prossimità della strada che da Calbenzano raggiunge Poggio d'Acona, su uno sprone dominato dall'alpe di Catenaia, si eleva la poderosa mole del Castello di Valenzano, vigile sentinella della sottostante vallata caratterizzata dal sinuoso percorso dell'Arno che da Rassina raggiunge Vogognano e Subbiano.
Le sue origini si perdono nell'oscurità del medioevo ed appaiono anteriori al Sec. X; il primo nucleo sorse nel tardo periodo della dominazione Longobarda, tra la fine del I e l'inizio del X secolo, come torre di vedetta. Presumibilmente ampliato fra il X-XI secolo, il nucleo fortificato di Valenzano, fu di proprietà di nobili Longobardi, i quali ne dividevano le terre con i monaci Camaldolesi dei monasteri del Sasso e di Selvamonda. Una pergamena del gennaio del 1089, ci conferma infatti la locazione da parte del Priore Martino ai fratelli Uberto, Alberico, Ugo e Ildebrando per 18 soldi lucchesi di terre poste in Valenzano, Bagnolo, Acona, Calbenzano e Vogognano.
A seguito della caduta dei Longobardi e successivamente dei Franchi, la storia di Valenzano si fonde con quella di Arezzo, all'inizio del '200 le bandiere di Arezzo sventolavano dall'alto delle sue torri.
Con l'avvento del XIII° secolo anche il castello di Valenzano passa di proprietà ad una delle più potenti e nobili famiglie toscane: gli Ubertini. Dopo la sconfitta di Arezzo nel 1289 a Campaldino con i guelfi di Firenze, Valenzano subì il saccheggio e le violenze dei vincitori.
Nei primi anni del XIV secolo, intorno al 1319, anche Valenzano passa sotto il dominio dei Tarlati ed é di questo periodo l'ampliamento del fortilizio con la costruzione della seconda torre.
Nel 24 giugno del 1384, i Tarlati, affidarono i loro possessi ai Senesi e tra i 59 castelli elencati nel documento, figura anche Valenzano.
Come annota il Soderi, risulta che sulla fine del XIV secolo il castello apparteneva anche a nobili identificati come eredi di Francesco Mingacci per poi passare agli eredi di Niccolò da Valenzano.
Nel secondo decennio del Quattrocento, estintasi la famiglia Pietramala, col ramo dei conti Grisolini di Arezzo, il feudo passò come titolo dotale al conte Ghino Rondinelli con atto del 15 giugno 1414. Fu il conte Ghino ad iniziare l'opera di trasformazione dei ruderi del castello in fattoria.
Ai Rondinelli la fattoria di Valenzano resterà di proprietà per ben oltre quattrocento anni.
Nel 15 marzo 1881 la villa di Valenzano viene ereditata da Isabella, figlia del marchese Andrea Rondinelli Vitelli e nel 1884 passerà alla sorella Clementina, moglie del conte Giovanangelo Bastogi, il quale inizia fra gli anni 1885-90 i lavori al castello di Valenzano. Sulla scia delle tendenze architettoniche del periodo storico, i lavori di ristrutturazione trasformeranno il castello nella dimora che possiamo vedere ai nostri giorni, con lo stile neogotico e carico di assonanze ed ammiccamenti, dalle decorazioni con merli e bifore in marmo.
Una guida del 1904 del Cav. Carlo Signorini, dopo aver descritto gli ultimi lavori eseguiti a Valenzano, conclude: "Ovunque si scorge lo studio ed il lavoro paziente dell'Architetto Luigi Agnolucci di Sinalunga, che non trascurò neppure i più minuti dettagli; esso riuscì a trarre profitto dalla forma irregolare dell'edificio, che esternamente offre degli svariati colpi d'occhio, mediante le sue diverse forme, senza sconcordanze stridenti di stile".
Ai nostri giorni, il Castello di Valenzano, ha mantenuto intatta nella severa architettura delle sue mura, degli spalti, delle torri, l'orgogliosa fierezza di una millenaria esistenza.
Evoluzione storica del Castello
'900-Torre di vedetta longobarda posta a controllo della viabilità di collegamento tra Casentino e Romagna (Via Romea).
1000-Nascita del nucleo fortificato di proprietà di nobili longobardi.
1200-Passaggio agli Ubertini, viene citato nei documenti come castello.
1221-Si parla nei documenti di una torre nel castello, di due case dentro il castello presso la torre, di alcune terre, del patronato della chiesa di S.Niccolò ubicato dentro, e quella di S.Maria posto fuori dalle mura. (Donazione fatta da Ubertino Ubertini di Gualfreduccio al priore di Camaldoli)
1321-Il castello al vescovo Guido Tarlati. Ampliamento del sito fortificato e costruzione della seconda torre.
1327-Muore Guido, gli succede Pier Saccone Tarlati che nel 1337 cede il governo del territorio ai fiorentini, in un documento del 7.Marzo si trova un riferimento al castello:" i figli e i nipoti di Grifolo e Guglielmo di Valenzano e il castello di Valenzano con i suoi uomini e la sua corte sono dichiarati esenti dal pagamento di diritti feudali ai fiorentini".
1345-I Tarlati vengono interdetti dai fiorentini da Valenzano eccetto Rigotto e suo figlio Ghisino.
1384-I Tarlati sottopongono ai senesi i loro possessi tra cui Valenzano ( in un documento del 24.Giugno viene elencato insieme ai 59 castelli e ville). I Tarlati ne avevano l’uso. Successivamente cedono al comune di Arezzo tutti i loro castelli tra cui Valenzano posseduto da Agamennone di Mangio Tarlati e da sua moglie Maddalena. Dall’ispezione dei castelli Valenzano viene così descritto:" è un castello con due palagi (palazzi) da levare e recarli a tetto".
1385-Vengono promulgati i capitoli di sottomissione a Firenze in cui si dice che il castello ed il palazzo di Valenzano appartengono ai fiorentini, che il palazzo è quasi in mezzo al castello si disarmi e sbassi di modo che non sia più fortezza (proprietà di Maddalena Tarlati), che Agamennone del fu Mangio da Pietramala non potesse entrare in detto castello e che i due palazzi a torri fossero sbassati. Tale ordine causa la trasformazione del castello in villa.
1390-Proprietari sono gli eredi di Francesco Mingacci e successivamente gli eredi di Niccolò da Valenzano.
1414-Il castello passa a Ghino Rondinelli il quale trasforma i ruderi del castello in fattoria.
1700-I Rondinelli diventano marchesi di Bucine grazie alla eredità dei Vitelli, in occasione del conferimento Giuseppe Rondinelli verso la metà del 1700, costruisce la villa fattoria composta da 18 stanze. Successivamente, alla fine del 1700, verrà ampliata dal marchese Andrea da 18 a 31 vani.
1850-La torre della fattoria viene intonacato e sbassata.
1872-Il conte Andrea fà murare presso la porta della sua antica villa, una iscrizione latina che dice che il castello di Valenzano era munito di due torri.
1884-La villa fattoria viene ereditata da Isabella, figlia del marchese Andrea, che cederà poi alla sorella Clementina, moglie del conte Giovanangelo Bastogi.
1887-Agnolucci (1832-1926) di Sinalunga, riceve la commissione dai Bastogi per la costruzione del castello di Valenzano, i lavori dureranno 18 anni.
1897-Clementina acquista la vecchia chiesa di Valenzano fuori le mura.
1904-In una planimetria dell’Agnolucci viene individuato la villa Rondinelli attigua all’abside della chiesa e il palazzo Bastogi dalla parte della fattoria. La casa del guardia posta fuori dalla cinta, non era ancora terminata. Il castello viene descritto come forma poligonale con un solo corpo di fabbrica che contiene la chiesa, la canonica, la villa Rondinelli, e il nuovo palazzo Bastogi con le scuderie, la fattoria con i magazzini, le cantine, i granai e i frantoi. La torre della fattoria durante i lavori mostrò, tolto l’intonaco, aperture medievali. Probabilmente questa è la torre più vecchia. Durante i lavori per il rivestimento della villa furono rinvenute tracce dell’antica torre inglobata nella villa Rondinelli. Ora le torri sono quattro, due antiche ricostruite, una mozzata nel 1850 che fa parte della fattoria e la seconda dove è la meridiana, più due di nuova costruzione: quella esagonale con il torrino e l’altra detta di pietra che congiunge la villa con il palazzo. Da una foto/cartolina si individua un corpo fabbrica antistante il nucleo della villa, oggi non più esistente.
1934-Muore Clementina Rondinelli. Il castello passa ai figli Riccardo (1883) e Maria Adelaide (1889), e al cognato. Maria Adelaide adotta due lontani parenti Eleda Franceschi e Conte Leone Paolozzi Strozzi; questi ereditano nel 1967 il castello per 2/3, l’altro terzo andrà alla Confraternita della Misericordia di Livorno.
1969-Da una compravendita del 15.Marzo i fratelli Franceschi acquistano 1/3 ciascuno della proprietà del castello dalla Misericordia, ed 1/9 passa a Franceschi Teresa.
1970-I fratelli Franceschi rilevano la parte di Franceschi Teresa.
1997-Per succesione di Paolozzi Strozzi Leone le quote dell’immobile vengono ripartite tra Francesco Bastogi Eleda per 10/24, Paolozzi Maiorca Strozzi Beatrice per 3/24 e Paolozzi Maiorco Strozzi Giovanna per 3/24. A Francesco Marino rimane 1/3 del castello di Valenzano e successivamente ne diventerà unico proprietario.